VALLO DI NERA (PG). Chiesa di Santa Maria, affreschi con tre figure di s. Antonio abate, XV secolo
La chiesa è citata in un documento del 1176. Agli inizi del Trecento, passò ai Minori Conventuali e accanto fu costruito il convento di cui si ha notizia fin dal 1336. I Francescani ingrandirono la chiesa originaria dedicandola a S. Francesco e trasformarono in campanile una delle torri di difesa del Castello, all’interno delle cui mura era sorta la chiesa.
Nel 1652, sotto il pontificato d’Innocenzo X, con la soppressione del convento francescano, la chiesa fu dedicata di nuovo a Maria Assunta e affidata alle cure di un cappellano.
La chiesa, prima della demolizione delle strutture barocche, che ha riportato alla luce la straordinaria decorazione pittorica, aveva sette altari, il pulpito, il coro e, in un soppalco sopra quest’ultimo, trovava collocazione l’organo.
Danneggiata dal terremoto del 2016 è stata restaurata e riaperta nel 2019.
La nuda muratura della facciata, in pietre conce, è movimentata in basso dal portale ogivale a strombo con colonnine che si concludono in capitelli fogliati e dal rosone scandito da dodici archetti; termina al centro con una cuspide, forse tarda sistemazione dell’originale a ripidi spioventi.
All’interno si conservano pregevoli affreschi opera di artisti di scuola giottesca (XIV-XV secolo): Giovanni Boccati; Girolamo di Giovanni; la dinastia di Pietro, del figlio Cola e dei discendenti Arcangelo di Cola e Giacomo di Cola.
L’abside fu affrescata nel 1383 da Cola di Pietro da Camerino insieme a Francesco di Antonio.
Sull’arco santo, a sinistra in alto San Leonardo, in basso Sant’Antonio abate, purtroppo picchiettato nella parte inferiore, figura a sinistra.
Sulle pareti moltissimi affreschi devozionali si affollano e talora si sovrappongono.
Sulla parete di destra sono affrescati undici santi tra i quali un altro sant’Antonio abate con a destra san Leonardo; dipinto della fine del XIV secolo attribuito a Cola di Pietro da Camerino. Figura in basso a destra.
Sotto, dello stesso pittore, è un grande affresco del 14015 raffigurante la Processione dei Bianchi che è una delle fonti su questo movimento penitenziario che attraversò l’Italia nel 1399.
Sempre nella stessa parete destra, ma a destra della seconda finestra, vi è un terzo s. Antonio abate con accanto sant’Urbano V (o s. Gregorio Magno), coronato col triregno, che mostra un dipinto con i Santi Pietro e Paolo. Figura in basso a sinistra.
A sinistra di s. Antonio, sotto la finestra, vi è un riquadro con quattro maialini della cinta senese, probabile attributo del Santo. Figura in alto sopra il titolo.
Info e immagini da:
https://www.finestresullarte.info/opere-e-artisti/vallo-di-nera-santa-maria-tra-affreschi-francescani-e-movimenti-di-antica-devozione-popolare
https://www.iluoghidelsilenzio.it/chiesa-di-santa-maria-vallo-di-nera/nggallery/page/1
Rilevatore: Valter Bonello